martedì 4 dicembre 2007

Non c'è un senza due

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Anche il secondo incontro è andato. Mi scuso innanzitutto con tutti coloro che erano convinti che l'incontro fosse alle 13 in aula 1, ma citavo a memoria il programma (non avendolo sottomano) e mi sono confuso con il prossimo incontro, che sarà invece mercoledì 12 dicembre, ore 17, in aula 1. Relatrice, la prof.ssa Turchetto.
Anche il secondo incontro è andato, dicevo, e in un clima molto più familiare del primo. Complice il bugigattolo di aula che ci hanno assegnato, la 22, in cui di persone ce ne stanno al massimo 15 sedute, mentre la 8 che avremmo dovuto avere era stata assegnata in extremis ad un altro professore (e senza che venissimo minimamente avvertiti di ciò) da un responsabile delle aule che si era fatalmente dimenticato dell'esistenza di questo progetto (tralasciamo eventuali commenti, ognuno tiri le somme di quanto questo ci abbia fatto piacere); complice il proverbiale (adesso non ricordo l'adagio, ma fa niente...) atteggiamento coinvolgente del professor Perissinotto; complice la freschezza di un accaldato Stefano Boscolo e di un frizzante (e ormai praticamente pazzo, parla a se stesso*) Matteo Plebani, l'incontro si è svolto nel migliore dei mondi....ops, dei modi possibili! Se durante la serata con Pino Goisis abbiamo cercato di focalizzare l'aspetto storico-"concettuale" della distinzione tra destra e sinistra (soprattutto gli interventi di Leonardo, Giulia e Damiano hanno cercato di portare all'attenzione diversi modi di affrontare, attualmente, il problema), l'intervento del professor Perissinotto si è spostato prima di tutto su una distinzione metodologica. Possiamo affrontare il problema, per Perissinotto, secondo tre modi: uno più storico (anche se sapere tutta la storia del modo in cui sono stati usati destra e sinistra quasi sicuramente non è sufficiente a discriminare i due termini), uno più pragmatico-concettuale, e uno politico propriamente detto. Il discrimine tra destra e sinistra non starebbe dunque in una definizione "nominale", ma in un diverso modo di porsi di fronte all'ingiustizia come tale, ovvero di fronte al modo in cui si concepisce la società "ideale" (con tutte le virgolette del caso). La sintesi qui è così sommaria che non posso immaginarmi una sintesi peggiore, per ogni eventualità basta chiedere a chi di dovere. Poi Matteo*, e qui rinvia l'asterisco di cui sopra, non me ne voglia, era un'innocente battuta quella di prima, ci ha parlato dell'arco parlamentare che è possibile disegnare in filosofia della matematica. Cosa c'entra con la politica? Citando l'articolo "Asparagi e immortalità dell'anima" di non ricordo chi (mi informerò), in cui si scopriva, giunti alla fine, che le due cose non c'entravano nulla l'una con l'altra, Matteo abilmente ha dato un calcio alla logica (ma molti, a quel punto, avrebbero cambiato soggetto del gesto) dichiarando che anche il suo intervento non c'entrava nulla con il resto. O forse no*? Chiude in bellezza la relazione di Stefano, che cerca di instaurare una distinzione tra la filosofia di Heidegger e quella di Carnap, in base alle differenti concezioni politiche: quanto della politica influenza a filosofia, e viceversa. Peccato per la sua automutilazione del testo preparato, che forse avrebbe avuto tempo di esporre comunque, anche se da onesto relatore ha sottratto cinque minuti del suo tempo per lasciarne cinque in più di approfondimento agli ascoltatori.
Il tutto, per un pubblico di una trentina di persone che pur di venire ad ascoltare si sono sedute per terra. Seguite il loro esempio (venite ad ascoltare, nel senso)!!!
A presto!
*Ancora non me ne voglia, stimo moltissimo Matteo, mi permetta una canzonatura scherzosa che nulla toglie alla, anzi vuole sottolineare la, sua brillantezza.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Innanzitutto complimenti per l'idea di organizzare questo ciclo di conferenze e grazie mille per avermi invitato. Solo un paio di cose. Il saggio "Asparagi e immortalità dell'anima" è di Achille Campanile. Il calcio alla logica di cui si parla nell'articolo non l'ho mai dato, ho solo detto che si può essere di destra in filosofia della matematica (nel senso di Goedel chiarito nella conferenza) e di sinistra in politica. In ogni caso avevo preparato un testo per la conferenza(2 paginette): se volete posso spedirvelo.

A presto,

Matteo

P.S.: Luca, ma perchè non scrivi come parli?

Il Bozz ha detto...

Caro Matteo,
il calcio alla logica era puramente una battuta innocente :) Mi assumo tutte le frustate che merito! Veramente scrivo come penso, dato che tastiera mi permette di farlo :) L'ora era tarda, il sonno incombente, e il mio SuperIo già a nanna :) La tastiera ha fatto il resto col suo magico richiamo... Saremmo ben lieti che tu ci spedisca il testo della tua conferenza. Troveremo il modo di postarlo. Grazie mille!

Ps: domani c'è l'ultimo incontro, alle 15 in aula 22. Ti aspettiamo!